La tradizione dice che se sogni, o meglio se ti appare un serpente - in sogno, nella fantasia o anche nella realtà, questo significa che stai per entrare in una nuova fase della tua vita. Questa "nuova fase" può voler dire molte cose, dal trovare una nuova casa, un nuovo lavoro, un nuovo amore ma anche l'essere morsi e di conseguenza morire. Ma, andiamo per ordine: come accennato nel post precedente (sul dormire e sul sogno) il serpente è la causa che induce l'essere umano ad avere una "pelle", come se fosse del cuoio. A seguito della caduta originale - che peccato lo è solo in senso teologico - e per intervento del serpente Adamo dopo aver mangiato (la mela?) dall'albero della conoscenza del bene e del male, si accorge di essere nudo e si ricopre di pelle (OR scritto con lettera ayin). In questo modo ha inizio il suo cammino, il suo DIVENIRE, è dunque proprio il serpente a portarlo sul suo cammino. Attraverso molte vite (cambiando ogni volta la pelle), passando attraverso molti morsi e molte morti. E' la via del Gilgul, della reincarnazione. Vivere e morire come andare e tornare, l'alternarsi del giorno alla notte. Alla fine del cammino l'essere umano incontra il Redentore, il Messia, che è il vero traguardo dei tanti cammini. Non a caso, in ebraico, il valore numerico della parola serpente e Messia è lo stesso. Inizio e fine che si toccano come nell'immagine del Uroboro (di nuovo un serpente!).
Nel Libro dei Numeri si dice che il Signore mandò tra il popolo serpenti brucianti che uccidevano. Poi ordinò a Mosè di fare un serpente i bronzo e di metterlo su un asta. Chiunque sia stato morso guardandolo guarirà. Questa immagine biblica ritorna anche nel Nuovo Testamento quando Gesù rivolgendosi ai dottori della legge dice: "E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il figlio dell'uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna." Il serpente che uccide e il serpente che salva, questo è il mistero dell'unto, del Cristo.