L' Anello del Re Salomone

 

Si dice che quando qualcuno crede che ci possa essere nella vita un momento che non sia importante, allora si fa come Salomone quando consegna (al diavolo) il suo anello. Tuttò è importante...

La parola anello in ebraico "taba-at" טבעת deriva dalla parola טבע "teba" = natura. E quando ti "spogli"! anche se per un solo attimo di questa natura,  essa ti viene tolta (come accade nel racconto). Per sua natura l'essere umano è divino.

 

Ed ecco, in breve, l'antico racconto sull'anello del Re Salomone:

Il re Salomone, così si dice, possedeva un anello, sul quale era inciso il nome di Dio (forse lo stesso che lo faceva anche parlare con gli animali), grazie a questo poté anche compiere il miracolo dell costruzione del tempio. Il diavolo incatenato si rivolse a lui dicendo: "tu possiedi un  regno, un tempio tutti ti ubbidiscono, persino io. Dammi, anche per un solo secondo, il tuo anello. Cosa può mai accadere, non vedi che sono legato? " Salomone si sfila l'anello e lo porge al diavolo che immediatamente lo getta via, l'anello sprofonda in mare.  E qui inizia l'incubo del Re; nessuno lo riconosce più. Tutto ritengono che il re sia quello che siede sul trono di Israele. Si identifica il trono, la posizione con l'essere umano. Stanco Salomone a un certo punto smette di cercare di convincere la gente che il re è lui. Viaggia a lungo sino a quando giunge in una terra lontana dove riesce a diventare il cuoco del re. Solo la figlia di questo re straniero che si innamora di lui lo riconosce e lo vuole sposare. "Sposare un cuoco? toglitelo dalla testa" dice il padre. I due fuggono ed erano. Poi un giorno Salomone, sempre nelle vesti del cuoco, pesca un pesce e aprendolo trova il suo anello. All'istante si ritrova sul trono di Gerusalemme e il diavolo è di nuovo legato nel suo cantuccio ...

Stiamo attenti a sfilarci gli anelli, il diavolo è sempre lì  in attesa di separarci (dyaballein in  greco e il verbo separare) dalla nostra vera natura.