Nella Cabalà i numeri non sono solo numeri, intesi come strumento per indicare una quantità o per calcolare bensì delle entità che indicano una qualità e che servono a rac-contare una realtà nascosta, non visibile. Il valore numerico (ghematria) di una parola consente di portare il significato a un livello superiore per intravedere le correlazioni con altre parole "fatte della stessa essenza". E la possibilità di associazione non è finita, resta sempre aperta ad altri possibili link.
360 che è il totale dei gradi di un cerchio è anche la media approssimativa tra la lunghezza dell'anno solare e quello lunare. Metaforicamente rappresenta dunque l'incontro tra l'operare delle energie maschili (Sole) e quelle femminili (Luna). Questa idea dell'unione tra due le due grandi, opposte, forze che muovono il mondo la ritroviamo nell' espressione "ezer kenegdo" ovvero "un aiuto che gli sia contro" tratta dal 2. capitolo della Genesi. Ma chi è questo "aiuto" ? Non è altri che la donna che Dio crea quando si accorge che non è bene che l'uomo sia solo. La perfezione del cerchio la si raggiunge solo quando al maschile si aggiunge il femminile, quando Sole e Luna si amano, quando la notte abbraccia il giorno. Quel "contro" può preoccupare, invece non va visto come una lotta, ma come una ricerca dell'altro, del diverso da sè, complementare. L'animus e l'anima di Jung. Astrologicamente, 360 sono anche i gradi dello Zodiaco dove troviamo contrapposti proprio i Segni che rappresentano l'IO (l'Ariete) 1. casa e l'ALtro (la Bilancia) 7, casa. Ancora 360 è il valore dell'espressione "Spirito di sapienza e intelligenza" dove si intendono le due sephirot, in altro a destra e sinistra dell'albero della Vita, che altro non rappresentano se non i due emisferi cerebrali. Dinuovo l'unificazione di due capacità opposte: l'intuizione e la ragione. Solo dalla loro unione, o meglio dal loro "innamoramento" nasce la conoscenza superiore. Adamo "conobbe" Eva in questo modo, non solo carnalmente, fisicamente come il testo potrebbe far credere ...