Nel racconto biblico la cacciata dal Paradiso, quel Giardino in cui Dio al terzo giorno sulla terra "fece crescere l'erba, piante che producano semi, alberi (da) frutta che producano ciascuno la sua specie", affinché l'essere umano se ne cibasse, è intimamente connessa all'atto del mangiare. Se il peccato è frutto di questa azione, ovvero del mangiare anche la sua rettificazione o meglio il suo rimedio, come insegna l'omeopatia, deve essere simile. L'importanza che viene data al cibo si riflette nelle severe regole che stabiliscono la (kasherut) la purezza del cibo seguite dagli ebrei non solo quelli ortodossi. Molti sono i divieti e alcune le concessioni. E quello dell'albero della conoscenza (del bene e del male) fu il primo in assoluto che l'essere umano, come un bambino capriccioso, non seguì. "No, IO voglio quel frutto lì!" La famosa mela che poi mela non era perché il nome del frutto nella Genesi non viene specificato. Più ragionevole pensare che fosse un fico, con la cui foglia vengono coperte le nudità della prima coppia della narrazione biblica. Ma allora perché incolpare la povera mela? Forse perché la parola malus in latino significa sia il male che il melo. Comunque questa mela ad Adamo risultò indigesta, tanto che gli rimase proprio in gola: il pomo d'Adamo!
Ma torniamo al racconto dove all'essere umano viene espressamente detto "Ecco vi ho dato tutte le piante che sono sulla faccia della terra …saranno per voi affinché li mangiate." Una volta allontanati dal Paradiso, non più rivestito di luce. ma di pelle, in ebraico le due parole si pronunciano allo stesso modo, ma sono scritte con due lettere diverse, Adamo e Eva si ritrovano qui su questa Terra e cosa fanno? Iniziano a cacciare e cibarsi degli animali, le creature viventi (pesci, uccelli, bestie) che Dio crea prima di noi! Se il loro scopo fosse stato quello di diventare prosciutti o bistecche, Dio ce l'avrebbe detto.
Venendo a noi, che da quella scellerata coppia discendiamo cosa possiamo fare? Se non diventare vegetariani, o addirittura vegani, questa è una scelta individuale che Dio sempre ci lascia con il dono del libero arbitro, che non è dato neppure gli angeli, possiamo comunque dare grande importanza al cibo, alla selezione (birur) di quei cibi che il nostro stomaco è veramente in grado di "digerire" specialmente di questi tempi acquariani che non solo rose e fiori, visto che il Governatore dell'Acquario è Urano. Non è necessario essere esperti di astrologia per capirlo. Nel Sepher Yetzira (un antico e famoso testo di Cabalà) il senso del mangiare è associato proprio al Segno dell'Acquario. L'idea è di mangiare consapevolmente, benedire il cibo, anche se non ritualmente, ma semplicemente con la gratitudine nella consapevolezza che nel cibo vi sono contenute anche delle scintille che vanno a nutrire la dimensione spirituale degli organi. Mi sento di estendere questa consapevolezza anche all'atto del bere. Bevendo l'acqua non solo come appare ma come è nell'essenza: La stessa di cui siamo fatti noi! Pensando che ogni sorso, ogni goccia sia portatrice di guarigione. Perché così è! Allora buon appetito e Prosit!,