E perché l'ho chiamata così?
E’ una cartolina per il suo formato (10x15), è una cartolina perché la si può inviare/dare/regalare a se stessi o a delle persone che ci stanno a cuore per augurare loro lunga vita e prosperità! Lo sfondo della cartolina, che in realtà è un piccolo dipinto su tela con colori acrilici, può variare. Ma non il suo cuore – ovvero le lettere ebraiche ח chet, (valore numerico 8) e י jod (valore numerico 10) che formano il numero 18 e la parola chai, ovvero vivo, vivente. Nella Cabalà, ma anche nell’interpretazione rabbinica dei testi, l’equivalenza tra una parola e il suo valore numerico non è mai vista come casuale ma come possibilità di congiunzione tra mondi inferiori e superiori, tra significati disvelati e velati. Volendo indagare oltre, e vi assicuro che iniziando a farlo si aprono spazi infiniti. Immaginate di guardare attraverso un macroscopio, sempre che esista, e vedrete la natura interiore delle lettere (e poi delle parole) disvelarsi, espandersi, oltre al significato limitante che è stato loro attribuito. Desta meraviglia se si considera, ad esempio, che il Libro della Formazione associa la lettera chet al Segno del Cancro (il più materno tra tutti i Segni) e che la forma della lettera ח è aperta in basso, esattamente come l’utero che contiene la vita! La lettera jod, la più piccola tra tutte rappresenta invece un’energia maschile, il seme divino (jod è anche la prima lettera del tetragramma !) che scende nel grembo della materia. L'associazione, sempre secondo il Libro della Formazione, con il Segno della Vergine invita a riflettere e desta altrettanto stupore. Nel calendario ebraico l'anno, ma anche il mondo inizia (nasce) proprio sotto questo Segno !
Scendendo dal piano speculativo, che può risultare obiettivamente complesso, almeno all’inizio si può semplificare dicendo che chai è semplicemente, più di ogni altro, simbolo di vita, fortuna e prosperità! Esso viene perciò da tempo immemore indossato come pendente al collo o ciondolo nei bracciali.
Ora è possibile averlo anche da appoggiare sulla scrivania, incorniciato e appeso al muro, tra i vostri libri, in un cassetto o dove preferite. Ogni cartolina è dipinta a mano, firmata e datata.
Per acquistarla, specificando il colore preferito, andate direttamente allo SHOP
E perché l'ho chiamata così?
E’ una cartolina per il suo formato (10x15), è una cartolina perché la si può inviare/dare/regalare a se stessi o a delle persone che ci stanno a cuore per augurare loro lunga vita e prosperità! Lo sfondo della cartolina, che in realtà è un piccolo dipinto su tela con colori acrilici, può variare. Ma non il suo cuore – ovvero le lettere ebraiche ח chet, (valore numerico 8) e י jod (valore numerico 10) che formano il numero 18 e la parola chai, ovvero vivo, vivente. Nella Cabalà, ma anche nell’interpretazione rabbinica dei testi, l’equivalenza tra una parola e il suo valore numerico non è mai vista come casuale ma come possibilità di congiunzione tra mondi inferiori e superiori, tra significati disvelati e velati. Volendo indagare oltre, e vi assicuro che iniziando a farlo si aprono spazi infiniti. Immaginate di guardare attraverso un macroscopio, sempre che esista, e vedrete la natura interiore delle lettere (e poi delle parole) disvelarsi, espandersi, oltre al significato limitante che è stato loro attribuito. Desta meraviglia se si considera, ad esempio, che il Libro della Formazione associa la lettera chet al Segno del Cancro (il più materno tra tutti i Segni) e che la forma della lettera ח è aperta in basso, esattamente come l’utero che contiene la vita! La lettera jod, la più piccola tra tutte rappresenta invece un’energia maschile, il seme divino (jod è anche la prima lettera del tetragramma !) che scende nel grembo della materia. L'associazione, sempre secondo il Libro della Formazione, con il Segno della Vergine invita a riflettere e desta altrettanto stupore. Nel calendario ebraico l'anno, ma anche il mondo inizia (nasce) proprio sotto questo Segno !
Scendendo dal piano speculativo, che può risultare obiettivamente complesso, almeno all’inizio si può semplificare dicendo che chai è semplicemente, più di ogni altro, simbolo di vita, fortuna e prosperità! Esso viene perciò da tempo immemore indossato come pendente al collo o ciondolo nei bracciali.
Ora è possibile averlo anche da appoggiare sulla scrivania, incorniciato e appeso al muro, tra i vostri libri, in un cassetto o dove preferite. Ogni cartolina è dipinta a mano, firmata e datata.
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